“ BUON CIBO FA BUON SANGUE”

Il 10 e l’11 aprile, presso la Sala Assemblee della Pubblica Assistenza di Siena, si è svolto l’evento   Buon cibo fa buon sangue…

 

Nella prima giornata abbiamo avuto l’ intervento della dott.ssa   Alessia Gozzi, dietista della cooperativa “Aranciablu”, la quale  ha spiegato come le nostre   scelte alimentari influenzino, non solo la nostra salute e quella dei nostri familiari, ma anche   quella dell’ecosistema, inteso nella sua globalità. Ogni prodotto, infatti, dal processo di   produzione fino a quello della distribuzione, prevede un determinato consumo energetico e  di   risorse idriche ed un conseguente rilascio di CO2 nell’ambiente. A tale scopo, abbiamo potuto   osservare come, i prodotti della terra richiedano un consumo energetico molto inferiore per la loro   produzione, e rilascino un minimo quantitativo di CO2, rispetto ai prodotti animali, in particolare le   carni bovine, che tra l’altro, negli ultimi tempi, sembra  che registrino un forte incremento nei   consumi, nonostante la piramide alimentare raccomandata dall’INRAN (Istituto Nazionale di   Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) veda alla base un consumo regolare di frutta e verdura e   poi a seguire i cereali, meglio se integrali, per giungere al suo apice ad un consumo minimo di carni   rosse. La dietologa ha anche  trattato i metodi di agricoltura (intensiva, integrata e biologica)   illustrandoci pregi e limiti di ognuno, inoltre  ha parlato di come il massiccio uso di insetticidi abbia   provocato la diminuzione di insetti impollinatori (api)  con il conseguente uso di metodi alternativi   e certamente innaturali di impollinazione.  Il secondo intervento della serata è stato quello di Claudio Franci, del Gruppo di Acquisto   Solidale “Gas Alpa Siena”. Il quale ha parlato della storia di questo gruppo, nato a Siena  tra   il 2002 e il 2003, cresciuto negli anni fino a comprendere, attualmente un’ottantina di soci.  Il gruppo formalmente costituito ha uno statuto e un regolamento, la sua costituzione è stato   promosso e sostenuto da varie associazioni come: ALPA (Associazione Lavoratori Produttori   dell’Agroalimentare), AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), Federconsumatori,   Legambiente. Il gruppo di acquisto si basa esclusivamente sul volontariato dei soci, organizzandosi   secondo il percorso di “filiera corta”, dal produttore al consumatore. I prodotti vengono raccolti    nella sede-magazzino dove vengono ritirati dai soci secondo tempi e modalità stabilite. Infine sono   state illustrate le difficoltà incontrate da questo tipo di “approvvigionamento”che in alcuni casi va   oltre le spese di tipo alimentare. Tra queste la vi è la problematicità di comporre un “paniere” ampio   e diversificato di prodotti, cercando di rispettare i canoni della sostenibilità alimentare, quali ad   esempio: la stagionalità degli alimenti orto-frutticoli e la provenienza  dai paesi limitrofi o   comunque almeno regionale. La serata è terminata con un aperitivo di filiera corta offerto   dall’azienda agricola di Michele Giorgio di Siena. La seconda giornata è stata aperta dal   laboratorio sulle Erbe aromatiche organizzato dall’ Associazione La Mezza Luna di Pisa,   centro di educazione alimentare che  realizza attività educative sul tema dell’alimentazione e del   cibo, spaziando da laboratori per le scuole a corsi per gli adulti.  I nutrizionisti e agronomi   dell’associazione ci hanno parlato della storia delle piante officinali, distruggendo alcuni falsi miti   come le piante afrodisiache, ovvero i cibi e le piante afrodisiache non esistono, ma è il contesto di   convivialità e di vicinanza che può rendere una cena o una spezia “galeotta”.  Hanno parlato in prevalenza della salvia, del timo, della maggiorana, del rosmarino e della menta,   spiegandoci come coltivarli nei nostri orti e quanto “sfruttare” la pianta in base alla provenienza, ad   esempio il basilico essendo una pianta di origine africana ha bisogno di caldo e sole ed è per questo   che alle nostre latitudini in autunno appassisce così come la menta e timo.  Parlando delle erbe aromatiche ci hanno spiegato che sono alimenti e non condimenti, perché   nella loro composizione contengono molte proprietà come antiossidanti, fibre e acidi grassi   contenuti nei cibi. Altro aspetto trattato è stato quello dei vantaggi nell’uso erbe: il gusto (   insaporire senza sale), appagamento ( quando un cibo piace viene digerito più facilmente), sazietà (   le erbe di per sé hanno questo effetto di creare sazietà e quindi avere meno fame), aiutare la   digestione ( tramite  aumento della saliva, succhi gastrici e bile).  Il laboratorio organizzato fra lezione pratica e teoria è terminato con una degustazione di crostini di   erbe aromatiche create in modo semplice, ovvero:  menta, timo, maggiorana e rosmarino tritati ,   uniti all’olio extra vergine di oliva, messi sul pane e conditi con pepe in scaglie o peperoncino.   A seguire si è tenuto il laboratorio della Dietologa Alessia Gozzi della Cooperativa Arancia   Blu di Siena che ha parlato dell’entrata in vigore della legge Regolamento (UE) n. 1169/2011   del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni   sugli alimenti ai consumatori, che ha determinato un cambiamento nella stesura  delle etichette e   quindi della comprensione delle stesse da parte del consumatore. La dottoressa ha trattato i punti   fondamentali delle indicazioni obbligatorie come: la denominazione di vendita (ovvero la   spiegazione di ciò che si compra “Merendine al gusto di cioccolata”); l’elenco degli ingredienti; le   sostanze che provocano allergie o intolleranze (arachidi, latte, senape, pesce, cereali contenenti   glutine..); la quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti; la quantità netta dell’alimento;   il termine minimo di conservazione o la data di scadenza; le condizioni particolari di conservazione   e/o le condizioni d’impiego; il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore o   dell’importatore; il paese d’origine o il luogo di provenienza per taluni tipi di carne, il latte o   quando la sua omissione potrebbe indurre il consumatore in errore; le istruzioni per l’uso, per i casi   in cui la loro omissione renderebbe difficile un uso adeguato dell’alimento.  L’incontro è stato    chiuso dalla dottoressa Claudia Santi,  tecnico della qualità per Unicoop Firenze che ci ha   parlato del loro processo di qualità e di come  Unicoop sta gestendo la variazione della lettura   delle etichette. Il pomeriggio è terminato con l’aperitivo offerto dalla Unicoop Firenze – sezione   Per ulteriori informazioni su i relatori e argomenti trattati:  Psicologa Elena Lorenzini- 3290117588   e psicologa Paola Aloigi – 3335729010.