Siena, 08/09/2015
A seguito di notizie pubblicate su fonti informative cittadine relative alla revoca dell’uso della sala della Pubblica Assistenza ad un comitato per la abrogazione della riforma sanitaria toscana, mi preme fare alcune precisazioni.
La Pubblica Assistenza, in quanto Associazione di Volontariato, è tenuta al rispetto della legge 266/91 che trova piena rispondenza nello statuto sociale.
In forza di questa normativa persegue unicamente scopi di solidarietà sociale, civile e culturale in autonomia e con una organizzazione democratica.
Si è resa perciò sempre disponibile ad ospitare e, se del caso sostenere, le persone, singolarmente ed in forma associata, fornendo anche sedi di riunione e confronto.
La Pubblica è anche sede di dibattito politico fornendo a tutti la possibilità di esporre le proprie idee in un confronto libero e garantendone la par condicio.
Questa regola, che cerchiamo di rispettare puntigliosamente, ci ha consentito di raggiungere 122 anni di attività nell’interesse della collettività senese che ci sostiene, ottenendone peraltro benefici importanti per la qualità della vita degli ultimi della fila.
Nel caso in questione l’uso della sala era stato concesso a seguito della garanzia che il sedicente comitato di cittadini non si costituiva come movimento politico e non era riconducibile a movimenti politici di alcun genere.
Dagli organi di informazione che pubblicavano la locandina dell’evento e dal comunicato ad essa allegato abbiamo appreso la vera natura del comitato che “..invita cittadini, associazioni, movimenti o gruppi politici che sostengono l’iniziativa (abrogazione legge di riforma sanitaria)a riunirsi presso la sede della Pubblica…”.
Tralascio il commento sulla forma della locandina dalla quale appare un ruolo della Pubblica non solo sede ma attore dell’iniziativa.
Da qui la revoca dell’autorizzazione all’uso della sala; nessuna volontà censoria o di giudizio sul valore politico della iniziativa referendaria.
Una conferma della natura del comitato c’è stata quando a richiedere spiegazioni sulla nostra decisione sono stati rappresentanti politici che non hanno nascosto la funzione strumentale del “comitato di cittadini” e dell’uso della sede della Pubblica.
Il Presidente della Pubblica Assistenza Vareno Cucini