Terremoto, io non rischio

L’iniziativa è promossa dalla Protezione Civile e dall’Anpas-Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, in collaborazione con l’Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e con ReLuis-Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica… L’inziativa si svolge in raccordo con le Regioni e i Comuni interessati…

 

 

Obiettivo della campagna è promuovere una cultura della prevenzione, formare un volontario più consapevole e specializzato ed avviare un processo che porti il cittadino ad acquisire un ruolo attivo nella riduzione del rischio sismico. “Terremoto – io non rischio”, un’iniziativa per la riduzione del rischio sismico che si svolge il 13 e 14 ottobre nelle piazze della Penisola.


Nella scelta delle piazze sono stati privilegiati i Comuni classificati in zona 1 o 2, ovvero aree dell’Italia dove avvengono frequentemente terremoti forti o abbastanza forti, e alcuni in zona 3, dove i terremoti forti sono meno frequenti.La campagna è promossa dalla Protezione Civile e dall’Anpas-Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, in collaborazione con l’Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e con ReLuis-Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’inziativa si svolge in raccordo con le Regioni e i Comuni interessati.

 

Protagonisti della campagna sono i volontari di protezione civile di dodici organizzazioniformati sul rischio sismico, che hanno istruito a loro volta altri volontari, diventando quindi attori di un processo di diffusione della conoscenza. Nelle due giornate nelle piazze i volontari saranno impegnati a distribuire materiale informativo e a rispondere alle domande dei cittadini sulle possibili azioni da fare per ridurre il rischio sismico.

Obiettivo dell’iniziativa è promuovere una cultura della prevenzione, formare un volontario più consapevole e specializzato ed avviare un processo che porti il cittadino ad acquisire un ruolo attivo nella riduzione del rischio sismico. Imparare a prevenire e ridurre le conseguenze dei terremoti è un compito che riguarda tutti: diffondere informazioni sul rischio sismico è una responsabilità collettiva a cui tutti i cittadini devono contribuire.


www.iononrischio.it

Quanto O2 abbiamo?

 

Strumento utile per sapere quali sono le disponibilità di Ossigeno in Ambulanza…

 

 

 

Per prima cosa é importante conoscere la capacità della bombola. Questa informazione é possibile ricavarla leggendo la punzonatura presente nella parte superiore della bombola, in prossimità della bombatura. Altro dato importante che dobbiamo conoscere é la pressione dell’ossigeno contenuto nella bombola indicato dal manometro (unità di misura Atmosfera – Atm) posto in prossimità del rubinetto/valvola della bombola. Le nostre bombole sono secondo disponibilità standard 10lt quelle fisse e 3lt le portatili.

La formula che se ne ricava per conoscere la quantità di ossigeno nella bombola é la seguente:

Pressione (Atm) x Capacità della bombola = Quantità di O2 (lt)

Esempio:

Pressione: 150 Atm
Volume: 10 lt

150 Atm x 10 lt = 1500 lt

Una bombola da 10 litri con un valore riportato sul manometro pari a 150 atmosfere, contiene 1500 litri di ossigeno.

Quant’é l’autonomia della bombola?
Quello che ora dobbiamo sapere é quanto durerà la nostra bombola, nel caso in cui si rendesse necessario l’uso prolungato, avendo impostato un valore di erogazione costante. Quello che ora ci interesserà conoscere per determinare l’autonomia della bombola, é la quantità di Ossigeno di erogazione impostato sull’apparato di ventilazione o sul flussimetro.
La formula che se ne ricava per conoscere il tempo di autonomia é la seguente:

Quantità di O2 (lt)

—————————    = Tempo di autonomia (minuti)

Erogazione (lt/min)

 

 

Esempio:

Quantità di O2: 750 litri
Erogazione: 10 lt/min

 

750 litri

————-   = 75 minuti

10lt/min

 

 

Una bombola da 750 litri con impostato il flussimetro o l’apparato di ventilazione con una quantità di erogazione pari a 10 litri/min, ha un’autonomia di 75 minuti.

 

Riassumendo:
La formula per determinare l’autonomia di una bombola e’ la seguente:

 

Pressione (Atm) x Capacità della bombola

—————————————————–   = Tempo di autonomia (minuti)

Erogazione (lt/min)

Vota il nome della nuova Ambulanza!

Vota nella nostra pagina Facebook il sondaggio per la preferenza sulla nuova numerazione Provinciale del 118 per la Giallona!

 

 

 

 

le opzioni da scegliere sono: PAPA09 – PAPA13 – PAPA14 – PAPA15 – PAPA17 – PAPA20 – PAPA22 – PAPA64

alcuni numeri appartenevano ad ambulanze ormai dismesse dell’associazione mentre altri sono completamente nuovi e mai assegnati. dite la vostra!

 

Premiazioni e Riconoscimenti Festa Sociale 2012

Soci premiati e riconoscimenti durante la Festa Sociale…

Socio da 75 anni:

 

– PANTI IVO

 

Soci da  50 anni:

 

–   BARI GRAZIANO

–   BARTOLINI GIUSEPPE

–   BELLINI CARLO ALBERTO

–   BRACALI MARIA PIA

–   DREASSI GIACOMO

–   FERRI LIDIA

–   GENNAI SABRINA

–   GIULIANI BINDI SAIDA

–   GRADI GIANFRANCO

–   GRANAI LUIGI

–   GROSSI GIOVANNI

–   MACINAI MARCO

–   MARCHETTI FERDINANDO

–   PACENTI TOGNAZZI MARIO

–   PAGANINI MARFISA

–   PIERINI FABIO

–   PIERINI GIAN PIERO

–   SALVINI SONIA

–   TOSI DANIELE

–   TURCHI AMEDEO

 

 

Donatori che per sopraggiunti limiti di età hanno dovuto cessare l’attività:

–   ARISTICO ANTONIO

–   BARTALI MARCELLO

–   BIDOSSI SENIO

–   BRUNI ANDREINA

–   CICALI LUCIANO

–   CUCINI LUCIANO

–   GUERRI FABIO

–   MORROCCHI UMBERTO

–   MARCHI GIULIANA

–   PESUCCI PAOLA

–   RICCUCCI LUCIANA

–   ROVETI FRANCO

–   TATINI LUCIANA

–   VAGHEGGINI MAURIZIO

–   VANNI ROBERTO

– VIOLETTI VALERIO

 

Un particolare ringraziamento ai dipendenti e collaboratori:

 

–   SIMONE BARLUCCHI

–   ALESSANDRO CONFICCONI

–   FRANCESCO DANESI

–   CARLO DI BELLA

–   ELISA FEI

–   MASSIMO FINESCHI

–   ELISA FRANZINI

–   GABRIELE GRANDI

–   ALESSIO MENICONI

–   BEATRICE MUZZI

–   GIANLUCA PIZZICHI

–   NICCOLO’ POLITI

–   ANDREA ROMI

 

E alle ragazze del servizio civile:

 

CIACCI CLAUDIA

PERUGINI GIULIA

CAMILLERI ARIANNA

DI PIERO VANESSA

SORRENTINO VALENTINA

 

 

 

Abbiamo premiamo tutti i volontari che anche quest’anno hanno fatto battere il loro ”CUORE VOLONTARIO” partecipando con impegno e costanza, rendendosi disponibili a svolgere tutte le attività della nostra Associazione, consegnando loro un gadget a ricordo del loro impegno che ha permesso alla Pubblica Assistenza di incrementare i servizi rispondendo così sempre più ai bisogni della collettività.


Aiello

Roberto vincenzino

Albertoni

Silvia

Alessi

Marco

Aliciati

Fabio

Amato

Sabato

Anselmo

Elio

Anichini

Luciana

Antonelli

Giovanni

Arbia

Debora

Arezzini

Beatrice

Asciolla

Ida

Bacci

Luciano

Badii

Margherita

Baldini

Alessandro

Barbetti

Emanuele

Bari

Giacomo

Baricci

Elisa

Bartali

Ilaria

Barucci

Carla

Belli

Massimo

Belli

Beatrice

Belluardo

Sonia

Bellucci

Emanuele

Bernardi

Giancarlo

Betti

Rossella

Bianchi

Andrea

Bianchi

Valerio

Bianciardi

Valeria

Bielli

Alessandro

Bighei

Mihaela-cristina

Bilotta

Lucia

Bindi

Sergio

Bizzarri

Donatella

Bizzarri

Franco

Bocci

Osvaldo

Bocci

Simone

Boccini

Gianni

Bolognesi

Vanna

Bonanni

Lorena

Bonci

Francesca

Boncompagni

Claudio

Bonelli

Gianpiero

Bonelli

Rosanna

Bonomo

Edoardo

Botti

Gianluca

Bottiglioni

Paolo

Boulam

Hakim

Brandini

Mauro

Brizzi

Laura

Brogi

Maria grazia

Brogi

Pier luigi

Bruchi

Valentina

Brutti

Pietro

Bui

Licio

Burrai

Giuseppe

Burresi

Luca

Butini

Cinzia

Cabizzosu

Leonardo

Calossi

Rita

Camiciottoli

Manuela

Cammarosano

Cristina

Caneschi

Remo

Caniato

Stefano

Capperucci

Roberto

Capperucci

Daniele

Carli

Stefano

Carnielli

Valentina

Caroni

Enzo

Caselli

Serena

Casula

Maurizio

Cataldo

Mario

Cavallaccio

Federica

Cellerai

Paola

Celli

Giuseppina

Celli

Luigi

Cencioni

Marcello

Cesario

Claudia

Chesi

Giuseppe

Civitelli

Orietta

Cofone

Iolanda

Cofone

Antonio

Colomba

Leonarda

Colombo

Paolo

Conti

Roberto

Converso

Giulia

Cresti

Dalila

Croce’

Alessandro

Cucini

Vareno

Cucini

Elda

Cufta

Zahir

De leo

Bianca

De luca

Luigi

Dell’orto

Mileno silvio

Di bella

Aldo

Di frangia

Mario

Di leone

Carla jessica

Di muro

Giovanni

Dibi

Loretta

Dule

Enkeleda

Duranti

Leandro

Ermini

Marcello

Farruggia

Maria giuliana

Federico

Monica

Fedi

Guido

Ferrari

Leandro

Forzoni

Angiolo

Forzoni

Mattia

Fracassi

Benedetta

Franceschini

Paolo

Franchetti

Giulia

Francioni

Martina

Frati

Lucio

Frosali

Tazio

Fulchieri

Irma

Fusi

Claudia

Galli

Marco

Gambassi

Gabriele

Gangi

Salvatore

Gatta

Elisa

Giannetti

Irene

Giannini

Sara

Giannotti

Filomena

Giorello

Elisa

Giovani

Maria pia

Giovannoni

Marcella

Gonnella

Luigi

Gorio

Lodovica

Gosi

Maria grazia

Granito

Pietro

Grassini

Cristina

Grassini

Sandro

Graziani

Marcello

Groppi

Mauro

Groppi

Valentina

Guarducci

Silvio

Guarino

Paola

Guerranti

Marco

Guerri

Fabio

Guerrini

Mariangela

Guida

Carolina

Guidotti

Nicoletta

Huluba

Daniela

La russa

Ginevra

Lao

Pierluigi

Latragna

Elisa

Lebrun

Desiree

Lebrun

Corinne

Lenti

Anna maria

Leone

Chiara maria cristina

Lodoli

Claudio

Loppo

Lorena

Lordi

Veronica

Losi

Fosco

Lorenzetti

Alberto

Lorenzini

Elena

Luciani

Raffaella

Luminoso

Franca

Lusini

Paolo

Lusini

Fabio

Lusini

Francesca

Lusini

Massimo

Maccagli

Irene

Maggi

Bruno

Maggiorelli

Elisa

Mammarella

Rosetta

Mancuso

Anna maria

Mandracchia

Francesco

Mannarino

Elisa

Manuguerra

Alice

Marchi

Giuliano

Marchi

Marisa

Marullo

Fabiana

Marzini

Marcella

Masia

Benedetta teresa

Mattia

Francesco

Maturi

Giovanna

Mazzieri

Franco

Mecattini

Luciano

Mecattini

Giulio

Melero del pilar

Maria

Mencarelli

Alessandro

Menegon

Michela

Mensi

Tiziana

Miatto

Raffaele

Micheli

Renzo

Milanesi

Luciano

Milanesi

Massimiliano

Milanesi

Simona

Mini

Mario

Minucci

Pino

Minuti

Mauro

Mirone

Mariarita

Monaldi

Gianluca

Mongelli

Laura

Mongiello

Benedetto

Montesano

Angela

Mora

Deborah

Morabito

Francesca

Moramarco

Emanuela

Mori

Massimiliano

Muzzi

Beatrice

Nepi

Paolo

Nistri

Giovanni

Noferi

Fabio

Nuzzi

Andrea

Olivieri

Fabio anselmo

Orestano

Simone

Orlandini

Erika

Padalino

Maria

Padula

Riccardo

Pagliai

Andrea

Pagni

Luigi

Paoli

Giacomo

Paradisi

Vladimiro

Parrella

Vincenzo

Parroccini

Cesare

Pasquini

Francesco

Pelliccia

Damiano

Pepe

Gianbattista

Pesci

Elisabetta

Petta

Simona

Petti

Franco

Pianigiani

Andrea

Pieri

Germana

Pieri

Giancarlo

Pierini

Giancarlo

Pierini

Federica

Pierli

Sara

Pieroni

Roberto

Pistolesi

Mirella

Poma

Roberta

Ponci

Giacomo

Potenza

Eleonora

Prencipe

Maddalena

Principato

Silvia

Prosac

Ionuz

Prugnoli

Leonello

Prugnoli

Riccardo

Pulcini

Sergio

Radu

Cosmina

Ragazzoni

Grazia

Reitano

Carmelo

Ricchi

Alessandro

Ricciardi

Chiara

Righi

Attilio

Rinaldi

Luca

Rizzo

Beatrice angelica

Rizzuto

Francesco

Roncucci

Mario

Rondini

Simona

Rosi

Francesco

Rubegni

Alba

Saglimbeni

Francesca

Sampugnaro

Davide

Sanchez

Vivian

Sarkela

Betty maria teresa

Sarni

Massimiliano

Savoi

Giuliano

Sbardellati

Leonello

Sbardellati

Glenda

Selvaggi

Giulia

Sguerri

Nadia

Shametaj

Fatjon

Sica

Michele

Spina

Gianluca

Strambi

Mirella

Tanfoni

Silvia

Tari’

Luciano

Tedeschi

Leonardo

Tempori

Maurizio

Tola

Paola

Toma

Roberta

Tontoli

Franca

Tozzi

Vasco

Tracchini

Monica

Trapassi

Alberto

Traversi

Michela

Turchi

Marco

Turnau

Iulia

Valenti

Jacopo

Valenza

Pietro

Valenza

Chiara

Vannetti

Maurizio

Vannoni

Antonella

Vannoni

Sonia

Vaselli

Andrea

Violetti

Fabio

Virone

Sonia

Visone

Sergio

Vittori

Fabio

Zaccagnino

Antonella

Zambardi

Romana

Zangari

Francesco

Relazione Festa Sociale 2012

Relazione alla Festa Sociale 2012  – 6/9 settembre

Riportiamo il discorso del Presidente Vareno Cucini…

 

 

Buongiorno a tutti i convenuti e benvenuti nella nostra sede, in una sala più luminosa del solito perchè fresca d’imbiancatura, opera dei Volontari; con nuove veneziane, dono una impresa coinvolta da una Volontaria; con il nostro motto in bellavista in un brillante blù scelto da Monica Minucci; dopo aver inaugurato una ambulanza gialla come il cavallo di Brancaleone, frutto del lavoro di tutti e di rilevanti donazioni che hanno consentito la disponibilità di risorse economiche sufficienti all’acquisto. Gialla perchè questo è il colore europeo dei mezzi di soccorso sanitario che la burocrazia italiana, quasi da sola, continua ad osteggiare; come se l’Unità Europea, non solo degli interessi, ma anche dei popoli, avesse una alternativa. La Pubblica ha forzato le resistenze e ha guardato avanti, all’Europa; come sede dove anche il Volontariato deve giocare la sua partita decisiva. Gialla perché le livree europee dei mezzi di intervento sanitario, dell’ordine pubblico e antincendio hanno una motivazione vera nella necessità di essere riconoscibili anche dagli affetti da daltonismo.

La nostra cerimoniera, la Vice Presidente Donatella Bizzarri, quest’anno ha avuto, quindi, più lavoro; io mi associo alle sue considerazioni ed ai ringraziamenti che ha rivolto ai Donatori e ai gentili Ospiti. Le donazioni raccolte e le presenze di questi giorni sono la cifra delle nostre relazioni con le gente e la città e le sue istituzioni.

Una vena solidale che “tira” anche in questi tempi difficili e che alimenta il “Cuore Volontario nel tempo della crisi” come titolava la nostra iniziativa di libero confronto di venerdi sera.

Nell’anno trascorso dalla festa precedente, durante la quale avevamo espresso preoccupazioni per la situazione del Paese e della Città, la crisi economica e sociale è diventata anche politica; così io interpreto la presenza di un Governo tecnico che surroga l’incapacità della politica di esprimere pienamente il motivo della sua esistenza: il Governo appunto. Così io interpreto la crisi al Comune di Siena e l’arrivo del Commissario, tecnico anch’esso; la politica, in questo caso con la “p” minuscola non è stata in grado di rinunciare ad un metodo vecchio, non più sostenibile e non condiviso dalla gente. Da qui appunto la rottura degli equilibri politici e l’avvio di una fase di scomposizione delle forze in campo e di ancora non definita riorganizzazione.

Certo è che non saranno possibili ritorni indietro e che il nuovo governo della città sarà diverso dai precedenti. Nella formazione politica, nei metodi e nei contenuti. Cosi come succederà per l’Italia.

Lo impone la dimensione planetaria delle motivazioni della crisi; l’Europa, e noi con essa, dobbiamo trovare, nella gestione della cosa pubblica, una via nuova e più equilibrata nel rispetto delle persone e dell’ambiente.

Nel passato abbiamo spostato al futuro la restituzione delle risorse consumate in quantità eccessiva nel presente, costituendo un debito sulle spalle delle future generazioni ancor prima di essere iscritte all’anagrafe. Il rispetto verso i nostri figli e nipoti e la interconnessione dei sistemi economici e sociali non lo consente più. Chi pensa di uscire dai consessi internazionali per ritornare alle dimensioni nazionali o regionali, propone una strada inesistente; in breve saremmo al disastro. Sarebbe come proporre di usare solo candele per risolvere il problema energetico.

Quello che ci aspetta è un cammino difficile che può essere accettato solo se fatto con giustizia ed equità e finalizzato allo sviluppo del lavoro.

Anche a Siena il futuro è incerto; errori, sottovalutazioni, eccesso di spesa, scarsa professionalità, hanno aggravato una congiuntura internazionale difficilissima. L’impresa più grande della Toscana e più vecchia del mondo, la banca MPS si è trovata sull’orlo del baratro. La Fondazione che la controlla è in condizione più grave a causa del debito contratto per consentire gli aumenti di capitale della conferitaria; non solo non è in grado di distribuire utili ma rischia seriamente di dover vendere, in mercati non favorevoli, la sua quota nella banca con il risultato di avere un Istituto di credito, diciamo, non senese, e una Fondazione senza risorse.

Le persone chiamate alla guida della Banca sono di primissimo ordine, il Governo ha dato una mano con un prestito straordinario che può diventare partecipazione azionaria e con una azione politica per ridurre lo spread.

Dobbiamo sapere però che ogni azione di rilancio va fatta senza sperare in una inversione del ciclo in senso positivo, almeno nel breve, e quindi produttività e redditività non potranno utilizzare ampliamenti del mercato del credito ma potranno essere solo il frutto di razionalizzazioni e miglioramenti interni. Auspichiamo che siano possibili con un confronto sociale civile e rispettoso dei criteri di giustizia ed equità.

Questa scelta di drastico mutamento nella definizione degli organi della Banca, ed in futuro della Fondazione, ha provocato la crisi politica.

Nei giorni scorsi è stato ricordata la frase di Cicerone che si faceva forte di criticare facendo proposte e non attribuendo colpe; altri hanno affermato che di lunedi è facile fare 13. Ma non si vince nulla.

Io penso che tutta la Città abbia qualche responsabilità della sua storia, e se ce ne sono di personali di natura penale debbono essere perseguite.

Ha responsabiltà anche chi non ha sufficientemente contrastato le scelte che si sono dimostrate sbagliate, anche chi, nel clima di tarnquillità, non ha “scioperato per dieci anni”.

Due le impostazioni di fondo che hanno avviato lo smottamento e risalgono almeno a 15 anni fa e hanno avuto, quando sono state compiute, uno straordinario consenso.

La prima attiene alla composizione della Deputazione generale della Fondazione fatta solo per nomine politiche e senza porsi nessun obbiettivo di interlocuzione con la società civile se non attraverso gli Enti Locali. Esempio unico a livello nazionale. Da qui distorsioni nella erogazione dei contributi, prevalenza della politica sulla Fondazione e Banca e tanti altri problemi.

La seconda riguarda la senesità del Monte; tutti hanno fatto a gara, nella mondializzazione dell’economia, ad affermare e praticare principi di autonomismo assoluto del tipo, nella semplificazione del popolino, ” a Siena si fa come ci pare”; quindi niente fusioni, sempre lontani da chi agiva in ambiti più alti a cui si attribuivano tutte le colpe, nessuna operazione di alleanza e di condivisione del potere e dei suoi benefici. Come se fossimo in grado di “mangiare” chiunque.

Anche noi siamo stati al vento; qualcuno ha tentato qualche virata, ma sono dettagli dettati quasi sempre dalla voglia di sostituire i timonieri piuttosto che di cambiare rotta. In questo sport, tipicamente senese, si sono distinti di più coloro che furono più determinanti nella definizione dello Statuto della Fondazione nella seconda metà degli anni ’90.

Per la verità le Pubbliche Assistenze, in minoranza con qualche altra Associazione, qualche distinzione nelle ultime nomine in Fondazione l’avevano sostenuta con forza. In minoranza appunto.

D’altra parte, una volta tracciata la rotta non si può che cercare di navigare al meglio nella direzione scelta; poi ogni settembre c’era da salire le scale di Banchi di Sotto ….. e anche se non si può parlare di pressioni abbiamo assistito a cessioni di autonomia.

Oggi la senesità mi sembra abbia un “profumo di viola”!

Per quanto riguarda invece la governance della Fondazione mi pare sia finalmente aperta la questione dello Statuto che, però non può rimanere una questione riservata agli addetti ai lavori e dovrà coinvolgere Istituzioni e società civile!

Si è avviato il cambiamento. La nave pericolosamente alla deriva in mezzo alla tempesta, ha ripreso a navigare in una direzione nuova e più condivisibile. Il porto sicuro, se ne esiste uno nel mondo di oggi, è ancora lontano e qualcuno dice, giustamente, che anche la parte dell’equipaggio che dirige ora il bastimento non è esente da colpe e responsabilità. Ma consentitemi di marcare la differenza fra chi, con difficoltà, apre ad un nuovo orizzonte e chi rimane legato al ritmo di vecchi balli nostrani sempre più incomprensibili nella crisi generale. D’altra parte un nuovo equipaggio non c’è, almeno per cominciare il rinnovamento. La città dovrà scegliere fra continuità o adeguamento alla fase nuova che il mondo, non solo Siena, sta vivendo drammaticamente e che non si ferma a Porta Camollia dove “cor magis tibi sena pandit”. E dovrà farlo in fretta con una ravvicinata consultazione elettorale dando la parola ai cittadini.

Mi sono diffuso su questa parte non per una indebita invasione di campo; la Pubblica non è un partito, ma è una parte della città che ha sempre espresso, in autonomia, valori e pareri sui problemi comuni come, anche nel passato recente, abbiamo riaffermato con forza scontentando ora questo ora quello. Le motivazioni di questo approfondimento riguardano la necessità di capire una realtà che ci chiede nuovi impegni, che ci offre meno risorse pubbliche, e che per sua natura può essere lo sviluppo del Volontariato o la sua tomba.

Il cuore di Siena è più grande della porta di Camollia; almeno il cuore volontario, quello che celebriamo con questa festa sociale, quello che è ritratto nei manifesti e negli inviti!

Questa è la nostra esperienza sul campo; crescono i volontari, la loro disponibiltà, i servizi che si inventano per rispondere ai bisogni sempre più complicati delle persone. Non fornisco i dati, in crescita rispetto al 2011, ma sono disponibili per chi è interessato. Ai Volontari, per ora, un grande grazie.

Anche i bisogni crescono: da parte dei singoli in pari con le disponibilità a dare una mano; da parte delle istituzioni pubbliche e private in misura inversamente proporzionale con le risorse che esse hanno a disposizione.

La crescita della domanda produce, sotto l’effetto della responsabilità, la disponibiltà del Volontariato a fare comunque, con e senza un corpo volontario sufficiente e preparato; una risposta da impresa che allarga la sua attività, magari puntando su risorse umane meno volontarie e, in qualche modo, più retribuite. Magari spinti anche da un effeto gratificazione del tipo “hai visto che hanno bisogno di noi!”

Si muta così la natura della Associazione che si avvia su un percorso che la vede disponibile ad avvicinarsi ad offerte di lavoro, magari con appalti all’osso, che una pubblica amministrazione, condizionata dai tagli e dalle male interpretate normative europee, mette sul mercato, e che dimentica la regola principale delle associazioni volontarie: prima le persone con la loro disponibilità a fare, prima! con o senza il rimborso per le attività svolte.

I rischi ormai sono realtà: associazioni con commissariamenti, cig, riduzioni di personale, chiusure di rami d’impresa, uso di forme di lavoro marginali e precarie. Ma cosa più importante, perdita della risorsa umana donata, che il vero capitale del Volontariato che non ha bisogno della domanda e dell’offerta, come è naturale per l’impresa, sociale o profit, ma prioritariamnte e inderogabilmente del Volontario e del dono del suo tempo e della sua intelligenza. Tanto di più con l’attuale scarsità di risorse economiche.

Ho detto all’inizio della sponda europea per accreditare anche in quella sede la peculiare realtà del Volontariato, in particolare quello toscano.

Vorrei concludere questa sintetica relazione con una proposta per non disperdere la nostra esperienza, per consolidarla e per raccogliere da essa ciò che può dare nella crescita del capitale sociale e, in tanti casi, nella risoluzione di grandi problemi sociali tanto da indurre in alcuni osservatori esterni l’idea di valutarne anche il valore economico.

Occorre riconsiderare, a partire dalla legge 266/91, il quadro normativo e fiscale in cui si muove il Volontariato; marcare con chiarezza i caratteri di riconoscibilità del Volontariato organizzato, aggiornando i contenuti delle norme, adeguando il codice civile, senza nessuna indulgenza nell’interdizione alle improprie aspirazioni all’impresa. Il Volontariato può dare vita ad imprese, sociali, cooperative, profit; ma fuori se, nel mercato, con le regole del mercato.

Sono poi da rivedere molti degli strumenti per il riconoscimento delle Associazioni prevedendo insieme alla strumentazione di controllo per evitare gli abusi, la nascita, con più cogenza e poteri, di strumenti di rappresentanza  autonoma e di presenza nelle sedi della vita democratica della collettività, negli organi di gestione sociale dei servizi e nelle sedi di indirizzo nell’uso dei beni della comunità. Ad esempio a Siena la Fondazione.

In pari tempo si debbono introdurre nuovi  e più adeguati strumenti per la riconoscenza del valore sociale dell’azione e della prestazione di lavoro volontario. Penso non solo a favore dell’Associazione (normativa fiscale e/o semplificazione amministartiva), ma anche a favore del Volontario (crediti formativi, orari e turni adeguati alla realizzazione democratica della vita associativa, valutazione nei percorsi di carriera). Una normativa di sostegno della attività di “cura sociale”.

Fra pochi mesi voteremo per il Governo dell’Italia e di Siena; in generale in primavera a livello locale spero prima; mi piacerebbe, in tempo di crisi, leggere sui programmi dei Partiti e dei Candidati, che i continuo a scrivere con lettera maiscola, come la V di Volontario, qualche cosa della Politica delle TRE ERRE, riconoscibiltà, riconoscimento, riconoscenza. Qualche cosa in più del semplice e dovuto grazie.

Mi piacerebbe ancora di più se attorno a questa Politica, o ad altre se più condivise, il Volontariato trovasse la forza e la gioia di battere un colpo, recuperando la coscienza di se, del suo essere organismo fondamentale della vita sociale della comunità come noi cittadini, con una storia e una esperienza vissuta per generazioni, vogliamo che sia e solo per questa volontà autonoma e responsabile, almeno in parte sarà.

Un sogno? Forse. Ma senza sogni non si vive e sopratutto non si va avanti.

La Pubblica è in parte un sogno che tutti i giorni si cerca, tutti insieme, di coniugare con la realtà, di far diventare realtà; sempre soddisfatti e divertiti, di più quando ci riusciamo.

 

Grazie della vostra pazienza e buon lavoro.

 

 

Gita sociale alle Cinque Terre

 

GITA SOCIALE 29 SETTEMBRE 2012 visita alle Cinque Terre…

 

 

programma:
Ore 7.30 partenza dalla sede dell’Associazione (Viale Mazzini n° 95) destinazione stazione La Spezia Centrale (dove raggiungeremo in treno la città di Riomaggiore)
Visita del borgo di Riomaggiore
Passeggiata lungo il sentiero n° 2 “La via dell’Amore” un percorso pedonale, scavato nella roccia tra il 1926 e il 1928, usato dai ferrovieri per spostarsi tra la stazione di Riomaggiore e la stazione di Manarola. Sul percorso, nei pressi di Manarola, si trova il Bar dell’Amore con balconata a picco sul mare
Visita del borgo di Manarola
Visita del borgo di Monterosso (che raggiungeremo con il treno)
Ore 17.00 circa partenza da Levanto (che raggiungeremo in treno) per rientro in sede

Pranzo al sacco
Massimo 35 posti –  segnarsi in sede
Costo della gita 30 euro

Benedizione nuova Ambulanza

Sabato 15 Settembre ci troviamo alle 10 in divisa per la benedizione della nuova ambulanza e per fare nuove foto per il giornalino.

 

 

 

Tanti saluti da….

 

francobollo

dopo il successo dell’anno scorso, riscopriamo anche questa estate il piacere di spedire una cartolina in sede…

le vostre cartoline saranno pubblicate sul nostro sito. buone vacanze! =)