SIENA ATTRAVERSO LE CONTRADE
La Contrada Sovrana dell’Istrice
Relatore: a cura della Contrada
Ritrovo:
Ingresso Museo della Contrada Via Camollia, n. 84
Sabato 12 Novembre ore 16:00
Relatore: a cura della Contrada
Ritrovo:
Ingresso Museo della Contrada Via Camollia, n. 84
Sabato 12 Novembre ore 16:00
Relatore: Roberto Cresti
Ritrovo:
Piazza Chigi Saracini (porta Camollia)
Domenica 30 ottobre ore 10:00
Relatore: Stefano Carli
Ritrovo:
ingresso Fortezza Medicea Siena
Domenica 25 Settembre ore 10.00
Ecco un altro appuntamento con la rubrica “Pillole di Pubblica“, nella quale la nostra volontaria Rossella Betti ci racconta fatti, avvenimenti e curiosità sulla nostra associazione.
Buona lettura!
L’angolo della memoria..ovvero nessuno muore mai davvero se vive nel ricordo di chi gli ha voluto bene
Chissà se i nuovi volontari che ultimamente sono arrivati in Pubblica si sono mai chiesti il significato dei murales e delle lapidi che si vedono sul muro a destra entrando da via Nino Bixio. Per chi come me frequenta la Pubblica ormai da qualche “annetto” sono tutti bellissimi ricordi. Nel messo ai due murales, quello tutto colorato e quello con le mani, si trova la nostra “centrale operativa”, altrimenti detta Acquario perché dietro la vetrata “nuotano” i pesciolini/dipendenti e non solo, che organizzano i servizi e quello che serve alla vita dell’Associazione. Il murales colorato, un po’ in stile Botero, rappresenta mamma Siena che abbraccia i suoi figli migliori di ieri e di oggi, i volontari, con la bombetta e l’abito grigio o vestiti di rosso come le nostre divise attuali. L’altro murales è composto dalle “mani” dei volontari apposte in occasione della festa sociale del 2011, che aveva come tema “doMani ancora Pubblica Assistenza”. Che divertimento fu per tutti i partecipanti arrampicarsi sulle scale per apporre il proprio timbro sul muro dell’associazione sapendo che nonostante il passare del tempo, solo una mano di vernice potrà cancellarlo. C’è poi il busto di Ezio Felici, autore dell’Inno della Pubblica Assistenza e non solo, due lapidi commemorative e la panca di Sippe, volontario della Pubblica e soprattutto della protezione civile, costruita da lui medesimo. Sippe purtroppo ci ha lasciato già da diversi anni ma la sua panca è ancora lì e a nessuno verrà in mente di toglierla. Ecco questa è la nostra memoria che esiste perché oggi “noi siamo ciò che tutti e ciascuno ci hanno lasciato passando attraverso l’Associazione, che sia una panca, un’immagine, una parola, un servizio, una risata” (Vareno Cucini). Cerchiamo di ricordarcelo più spesso.
Rossella Betti
Si informa che GIOVEDI 4 AGOSTO p .v. l’ambulatorio sociale resterà chiuso ma rimarrà aperto il giorno successivo, VENERDI’ 5 agosto dalle ore 17.30 alle ore 19.30, per appuntamento.
Ecco un altro appuntamento con la rubrica “Pillole di Pubblica“, nella quale la nostra volontaria Rossella Betti ci racconta fatti, avvenimenti e curiosità sulla nostra associazione.
Buona lettura!
Dal telesoccorso all’Utile e Dilettevole…ovvero i nonnini alla Pubblica
Da molti anni in Pubblica è attivo il servizio di telesoccorso, attraverso la convenzione con il Comune di Siena, per gli anziani soli. Tramite il telecomando, la telefonata con richiesta di soccorso arriva alla centrale operativa che si incarica di inviare i soccorsi se necessario. Nel 2005 la nostra volontaria Grazia Ragazzoni, responsabile del servizio di telesoccorso, pensò di creare un gruppo di volontari per fare qualcosa di più del semplice invio dei soccorsi. All’inizio con un paio di persone cominciarono le telefonate per sapere come stavano, per farli sentire meno soli. Poi, dopo aver partecipato agli incontri per la terza età organizzati da Coop, Auser e Anpas presso il supermercato delle Grondaie, pensò che si poteva fare di più del semplice ascolto anche in proprio. E così nacque il progetto “Utile e dilettevole”, utile perché durante gli incontri, a cadenza mensile, con gli anziani del telesoccorso ma non solo, venivano trattati argomenti utili per la vita quotidiana, dilettevole perché furono organizzate recite teatrali, ascolto di sonetti e altre attività divertenti. Tutto questo ovviamente fino al maledetto 2020 che ci ha letteralmente sconvolto la vita. Anche la mia mamma partecipava a questi incontri e quanto era felice quando era “di Pubblica”! Sbagliava sempre giorno tanto era il desiderio di andare anche perché dopo gli incontri si faceva merenda, con le pizzette ed i buonissimi dolci preparati dalle volontarie che accudivano questi “nonnini” come se fossero i loro. E che dire delle gite di fine “anno” a giugno, tanti luoghi adatti a loro visitati con i pulmini della Pubblica ed i tanti volontari autisti impegnati. La mia mamma da poco non c’è più ma vorrei approfittare di questa pillola per ringraziare Grazie, Nadia e tutte le altre meravigliose persone che per alcuni anni le hanno allietato almeno un pomeriggio al mese e le hanno fatto vedere luoghi mai visti con la gita finale. Grazie a tutti, di cuore e speriamo che il progetto sia solo “accantonato” e non concluso.
Rossella Betti
Ecco un altro appuntamento con la rubrica “Pillole di Pubblica“, nella quale la nostra volontaria Rossella Betti ci racconta fatti, avvenimenti e curiosità sulla nostra associazione.
Buona lettura!
La Pubblica a…….. teatro! (parte terza)
Se ancora siete qui a leggere, vuol dire che non vi ho troppo annoiato con la storia del teatro ma che magari l’argomento vi ha interessato. In caso contrario…pazienza, ormai la terza parte l’ho scritta e ve la sorbite. Come promesso nelle pillole precedenti, vi voglio brevemente parlare della Compagnia di promozione sociale “Il Grappolo”. Nata nel 2005 per merito di Letizia Gettatelli Vannoni, ha rappresentato sempre per beneficienza tante commedie brillanti per la regia di Ugo Micheli prima e successivamente di Paolo Nepi. Paolone, così come veniva chiamato da tutti, detto anche il gigante buono, che troppo presto ci ha lasciato ma che vivrà per sempre nei nostri cuori. Della compagnia fanno parte alcuni volontari della Pubblica, primo fra tutti Roberto Capperucci, il mitico Cappero che della compagnia è stato anche Presidente. La sede legale è ospitata nei locali di Viale Mazzini. Oltre alle commedie, che nel tempo si sono fatte sempre più impegnative e partecipate, la compagnia ha portato avanti iniziative per i bambini, le mitiche cene con delitto, dove tra una portata e l’altra si doveva scoprire l’assassino, e altre attività purtroppo poi fermate dalla pandemia. Una delle cene con delitto fu organizzata in occasione dei festeggiamenti dei 120 anni della Pubblica Assistenza e si svolse nei locali del Circolo Il Leoncino. Fu una serata particolare, divertente ed emozionante, con gli attori del Grappolo ad impersonare i sospettati ed il pubblico che si fece coinvolgere in maniera entusiasmante. Sapete come si chiamava la commedia? Una passeggiata indigesta…..Anche durante la pandemia la compagnia teatrale ha cercato di non fermarsi del tutto, con nuovi attori e nuovi registi ed in collaborazione con l’Istituto musicale Rinaldo Franci, ha portato in scena ai Rozzi l’Histoire du soldat, storia del dialogo di un soldato con il diavolo. Avanti così mitica compagnia, in memoria di Paolo e dei volontari che si sono alternati con voi sul palco. E adesso basta parlare di teatro, la prossima volta vi parlerò di…………ancora non ci ho pensato!
Rossella Betti
E’ indetta per il giorno giovedì 30 giugno 2022 alle ore 23.00 in prima convocazione e lunedì 11 luglio 2022 alle ore 21.00 in seconda
Convocazione, in siena, presso la sede dell’associazione, viale mazzini 95, la Assemblea generale dei soci.
Ordine del giorno:
Discussione e approvazione del bilancio 2021.
Tutti i soci sono invitati a partecipare.
Ecco un altro appuntamento con la rubrica “Pillole di Pubblica“, nella quale la nostra volontaria Rossella Betti ci racconta fatti, avvenimenti e curiosità sulla nostra associazione.
Buona lettura!
La Pubblica a…. teatro! (parte seconda)
Mi scuso con i miei quattro lettori che spero abbiano letto la parte prima, perché tutto in una volta il racconto era troppo lungo! Comunque chi non l’avesse letto può sempre rimediare adesso. Allora, chiuso il sipario sul Manzoni purtroppo il progetto della Compagnia teatrale non andò avanti per cui quella resta l’unica, meravigliosa rappresentazione di un gruppo di volontari che stavano insieme non solo per aiutare il prossimo, ma anche per divertirsi. Ma i volontari non avevano perso la voglia di recitare e di mettersi ancora in gioco, e fu così che per la festa sociale dell’anno 2011 decisero di rendere omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Il focus della festa sociale di quell’anno era “doMani ancora Pubblica Assistenza”. A dimostrazione che il futuro del volontariato affonda le radici nel passato e nel passato dei garibaldini che furono anche loro volontari. Fu così che, sempre coordinati dal mitico regista Paolone, che nel frattempo guidava la Compagnia teatrale “Il Grappolo” di cui però vi parlerò successivamente, i “nostri” portarono in scena nientemeno che Garibaldi e Anita. La scena era ambientata nel salotto di casa Garibaldi sulle nuvole, nel quale ricevevano la visita del Re e dei garibaldini, il tutto condito da battute esilaranti sulla politica ed i politici che in quel periodo facevano figuracce a raffica sulla storia dell’Unità d’Italia. Dopo aver provato per giorni nel piazzale della Pubblica, finalmente in un torrido pomeriggio di settembre i nostri eroi sfidando il caldo e la paura del palcoscenico fecero divertire chi assisteva e chi passava per la via (eravamo in Piazza Salimbeni). Il testo era stato scritto da Letizia Gettatelli Vannoni, asse portante della sopracitata Compagnia Il Grappolo. La rappresentazione piacque tanto e così fu riproposta a Natale al teatro dei Rozzi, con i bambini che facevano da corona agli attori vestiti da angeli. Credetemi se vi dico che mi farebbe tantissimo piacere poterla rivedere e che sarebbe bello la potessero vedere le nostre nuove leve, sicuramente imparerebbero qualcosa di speciale! Purtroppo, però non ne esiste nessuna riproduzione, almeno che io sappia…se per caso invece qualcuno fra i lettori fosse a conoscenza del contrario, me lo faccia sapere! (continua)
Rossella Betti
Ecco un altro appuntamento con la rubrica “Pillole di Pubblica“, nella quale la nostra volontaria Rossella Betti ci racconta fatti, avvenimenti e curiosità sulla nostra associazione.
Buona lettura!
La Pubblica a…teatro!
Oggi vi racconto della prima e purtroppo unica rappresentazione teatrale della compagnia “Spengi il lume” composta quasi interamente da volontari della Pubblica Assistenza. In una sera d’estate tanti personaggi in
cerca di autore ed il Consiglio della Pubblica decisero di realizzare una follia, un sogno: mettere insieme una compagnia teatrale e rappresentare una commedia. Questa “follia” impegnò 30 entusiasti volontari per 3
sere alla settimana per le prove, facendo da collante tra i tanti giovani che frequentavano l’associazione. La commedia scelta fu una rivisitazione in chiave moderna del famoso romanzo del Manzoni, “I promessi
sposi” riveduta e corretta in vernacolo dalla bravissima Letizia Gettatelli e si chiamò “I promessi sposi…da Como all’Acquacalda”. La rappresentazione andò in scena nel gennaio 2003 al teatro dei Rozzi e fu un
successo clamoroso. Allora non frequentavo ancora la Pubblica come volontaria e non ho assistito alla rappresentazione dal vivo ma ho per fortuna la cassetta e quindi me la sono gustata tante volte a casa. Non
posso qui riportare i nomi di tutti coloro che in ogni modo si impegnarono per la realizzazione dell’evento, che ovviamente era destinato a raccogliere fondi per opere di beneficienza. Ricordo però un illustre
personaggio che ha fatto tanta carriera da allora e che è adesso è lo stimatissimo Presidente dell’Ordine dei Medici di Siena, Roberto Monaco nella parte dell’Innominato..quante risate! Vorrei ricordare anche un’altra
persona, di cui parleremo ancora perché successivamente ha diretto molte commedie della compagnia Il Grappolo, Paolo Nepi. Paolo impersonava il Manzoni all’inizio che con il lume acceso cercava di scrivere il
suo romanzo ed alla fine, quando ormai calava il sipario, con la moglie Letizia Gettatelli che gli ricordava di “spengere il lume”……….(continua)
Rossella Betti