L’inno e il Motto

Nel 1912 Ezio Felici, eletto nel 1920 vice presidente, scrisse le parole dell’inno della pubblica assistenza musicata da Giovanni Bonnoli.

 

Uno di loro, il giovane medico Rodolfo Basetti scelse il facile motto: “Non meritò di nascere chi visse sol per sé”, che è tutto un programma e che adorna la bandiera bianca della nostra Associazione. (foto museo)

Il 31 dicembre dello stesso anno, si formò il primo consiglio direttivo il quale elaborò lo Statuto rimasto invariato fino al 1998.

Ricordiamola, commossi insieme, la prima squadra di militi uscire veloce come in una gara podistica con il nuovissimo”carrino di volata” percorrere le vie cittadine.

Cari lettori, se degnerete di una lettura queste poche righe visitate in lungo e in largo visitate la nostra Siena e, mentre la gustate nei suoi monumenti, nei suoi aspetti caratteristici, date un’ occhiata alle nostre strade e pensate alla fatica di percorrerle con un carrino a mano. Prima sudare per reggerlo in discesa, e poi risudare per spingerlo in salita e sempre di corsa, o meglio, di volata!

Fu a causa di questo nuovo mezzo di trasporto che si sentì allora l’ esigenza di avere una nuova sede: quella in Via del Moro, pur mantenendo sempre il locale di Via del Refe Nero adibito come rimessa dei carrini a mano e delle ambulanza con i cavalli.

Negli anni ‘ 20 con l’ avvento del fascismo, l’ attacco repressivo alle libertà democratiche e di pensiero ispirate agli ideali della solidarietà si manifestò immediatamente anche nei confronti di quelle associazioni laiche e libere come la Pubblica Assistenza che ne rappresentavano la massima espressione.